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Raccolta di Articoli di Viaggio sul Giglio

Isola del Giglio: uno scrigno nel mar Tirreno

Quattro Passi nel Parco, Andrea Ferraretto, La Stampa 27/08/2014
Le isole sono luoghi particolari, dove è più semplice farsi prendere dall’idea di trovarsi in un mondo più̀ piccolo, affascinante e ricco di sorprese. Le dimensioni sono tali da cogliere fin da subito il senso delle distanze, i punti di riferimento e finis terrae diventa subito un concetto familiare, entro il quale muoversi con facilità̀. L’Isola del Giglio è uno di questi luoghi speciali, dove anche percorrere un sentiero ti fa sentire un’aria diversa, profumata di mare e di fiori: lasciata l’auto a Porto Santo Stefano e mollati gli ormeggi del traghetto inizia il nostro viaggio alla scoperta di un microcosmo. Un’ora di navigazione per allontanarci dalla terraferma ed entrare in un’isola che è uno scrigno di biodiversità e di storia. È il mare a dare il segno del cambiamento, dell’avventurarsi in una realtà fatta di rocce, piccole spiagge e tanta storia che ha fatto sì che quest’isola in mezzo al Tirreno diventasse un punto di riferimento per pirati, pescatori di corallo e commercianti. Ci troviamo nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un gioiello del sistema di aree naturali protette che tutela le sette isole che formano questo magico mondo al centro del Tirreno: Capraia, Elba, Giannutri, Giglio, Gorgona, Montecristo e Pianosa, per ricordarci e farci capire come il Mediterraneo è fatto di isole e coste, legate tra loro da secoli di storia e di vita del mare. Porto, Castello e Campese sono le tre frazioni che accolgono i visitatori giunti sul Giglio: una linea di autobus collega i tre centri, consentendo di girare l’isola, apprezzandone i lati più suggestivi. Perché non è solo il mare a colpire per la bellezza ma anche la parte montana, con boschi e vecchie mulattiere che oggi sono sentieri per escursionisti e passionati di trekking.

Giglio Castello

Castello, con il borgo medievale racchiuso all’interno delle mura, reso ancor più inespugnabile dalla Rocca Pisana, risalente al XII secolo, restituisce ai nostri occhi l’idea di quanto fosse necessario difendersi dalle minacce che provenivano dal mare, da scorribande e saccheggi: oggi è uno dei luoghi più affascinanti, pieno di angoli, dove è piacevole perdersi attraverso vicoli, scalette e passaggi, osservando il panorama attraverso le feritoie delle mura.

A fine settembre il borgo si anima per l’annuale Festa dell’Uva e delle cantine aperte: una festa che celebra l’Ansonaco, o Ansonico, prodotto nelle difficili vigne dell’isola, ottenendo un vino di elevata gradazione (fino ai 15°) con un sapore asciutto e leggermente asprigno, che profuma di mare. Un vino coltivato nei piccoli terrazzamenti a picco sul mare del Giglio fin dai tempi antichi e che, tuttora, permette di mantenere in vita la tradizionale uva autoctona Ansonica.

Visitando Castello nelle giornate di vento, con le nuvole che sfiorano la sommità dell’isola, si ha l’impressione di vivere un’esperienza particolare, avvolti dal suono del vento e dal profumo dell’aria di mare: un’occasione per avviarsi sul sentiero n. 19 , un percorso che si svolge all’interno della pineta in direzione Sud, con numerosi punti panoramici. Si cammina tra un mare di mirto e di more lungo un facile sentiero ammirando, dall’alto, l’isola. Si può proseguire con il n. 12, da Castello, per scendere verso Campese, attraversando vigne e orti.

Giglio Campese

Una spiaggia, dominata dalla Torre, costruita per controllare il lato Ovest dell’isola, quando questa zona era l’approdo per le numerose feluche coralline che ogni anno solcavano i mari per pescare i coralli del Tirreno, cogliendo l’opportunità di un facile rifugio nel golfo di Campese. Oggi è una tranquilla località balneare, adatta per una vacanza rilassante, in un ambiente familiare: da qui si può ammirare uno dei più bei tramonti, con sullo sfondo Montecristo, la Corsica e l’Elba che incorniciano questo mare di isole.

Per assaporare questa tranquillità senza chiasso ed eccessi un indirizzo può essere Il Porticciolo, accanto alla Torre Campese: un luogo dove si torna indietro nel tempo, con i tavoli del ristorante nel giardino e la cucina davvero casalinga, con il mare a due passi.

Giglio Porto

Ecco che, giunto il momento del ritorno, ci si sofferma ad ammirare le case colorate che fanno da palcoscenico a Giglio Porto: la nave si allontana e ritornano alla mente i mille profumi che il Giglio sa regalare ai propri visitatori. Una collezione di emozioni che il Giglio lascia impresse, con lo sguardo che torna a quei tramonti e a quel mare pieno di isole.

Costa Concordia

Nota a margine: serve ricordare, come un brutto ricordo, il naufragio che ha visto il Giglio teatro di un disastro. Serve a tutti per ricordare che il mare deve essere, sempre, rispettato e tutelato. Per questi motivi è ancor più urgente individuare e regolamentare l’area protetta marina, per difendere i fondali del Giglio e consegnarli intatti alle future generazioni.
Uno Scrigno nel Mar Tirreno

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