San Mamiliano Vita e Leggende
San Mamiliano – Quadro nella Cattedrale di Palermo – Andrea Del Vecchio, FAL
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Le Leggende di San Mamiliano
San Mamiliano dei Turchi
San Mamiliano viene festeggiato all’Isola del Giglio ben due volte durante l’arco dell’anno: il 15 Settembre, data della sua dipartita e riconosciuta come Festa Patronale del Casttello e l’intera isola, poi il 18 Novembre (San Mamiliano dei Turchi), in ricordo dell’ultima invasione piratesca dell’isola.
La leggenda narra che durante l’assolto di 2.000 tunisini i gigliesi invocarono il Santo e improvvisamente quanto inaspettatamente si levò un vento di rara forza, che costrinse gli assedianti a tornare sulle loro navi che rischiavano di essere travolte.
Colonna di Fumo
“Secondo la leggenda, il suo decesso si manifestò, con
una enorme colonna di fumo innalzatasi sui monti
dell’Isola di Montecristo”
San Mamiliano e il Drago
Un’altra leggenda vuole che il santo sconfisse un drago alato:
Perseguitato dall’imperatore Diocleziano, San Mamiliano vagò per tutto il Mediterraneo, dalle coste della Tunisia alla Sardegna. Fino a quando approdò su una piccola isoletta quasi sconosciuta chiamata Monte Giove. Qui comincia una delle leggende legate al santo patrono dell’isola del Giglio.
Mamiliano pensava di aver trovato finalmente la pace, dopo l’orrore della persecuzione. Invece, secondo la leggenda, quella piccola isoletta era gelosamente custodita da un animale feroce: un enorme drago alato che aveva costruito qui la sua “tana”.
Mamiliano non poteva permettere che un creatura empia come un drago vivesse in quel luogo. Ne scaturì una battaglia furibonda. Una battaglia che avrebbe visto Mamiliano vittorioso sul drago. Dall’uccisione ne sarebbero derivati un favoloso tesoro (che a sua volta è diventato leggenda) e una fonte di acqua purissima.
Al di là della leggenda, la metafora è più che palese: il Cristianesimo che spazza via il paganesimo dall’isola, dove si pensa che fu costruito anche un tempio dedicato a Giove. E, dopo la morte di San Mamiliano, Monte Giove assunse il nome con cui è conosciuta ancora oggi: Montecristo.

Museo di San Mamiliano
Fu una scoperta davvero eccezionale quella avvenuta a Sovana (Sorano) nel 2004. Durante i lavori di scavo all’interno dell’ex chiesa di San Mamiliano furono rinvenute per caso ben 498 monete d’oro di età imperiale, ottimamente conservate, ora in mostra nella Chiesa Museo di San Mamiliano wikipedia.org >>. Le monete, probabilmente nascoste alla fine del V secolo in un periodo di invasioni nella zona, sono “solidi aurei”, introdotti nel 324 da Costantino e rimasti in uso in tutto l’Impero Bizantino fino al X secolo. Nel museo inoltre sono in mostra anche reperti etruschi, scoperte all’ingresso della via cava detta il Cavone.
- Chiesa di San Mamiliano
- Via dell'Oratorio, 3, 58010 Sovana (GR)
- www.museidimaremma.it
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