Cerca
storia
Le Cave di Granito all'Isola del Giglio

Cave di Granito

Estrazione di Granito all'Isola del Giglio

La costa est dell’isola attorno a Giglio Porto, tra la cala dell’Arenella e la Cala degli Alberi, è letteralmente tappezzata di cava di granito. La più antica, aperta probabilmente al tempo di Giulio Cesare e sfruttata almeno fino all’inizio dell’Ottocento.

Pubblicità

L'estrazione del Granito al Giglio

L’estrazione del granito ha occupato un posto fondamentale nella storia mineraria dell’isola, dall’epoca preistorica fino alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, ed è stata per lunghi periodi una fonte di ricchezza non indifferente per la misera economia gigliese di un tempo.

Non si può fare una distinzione netta tra le cave storiche e quelle moderne, in quanto sui resti delle escavazioni romane si sono impiantate cave moderne. Le cave più famose sono situate per la maggior parte nella zona orientale dell’isola fra la Punta dell’Arenella e la Cala delle Caldane, sia per la facilità di attracco. privilegiata dalle navi romane in epoca imperiale, sia per la qualità del granito della zona est, che si presenta bianco e compatto, con pochissime inclusioni di minerali estranei che ne potrebbero danneggiare la qualità per lento degrado.

Mappa delle Cave di Granito al Giglio Della Cava del Forian se ne possono vedere alcuni resti sopra Giglio Porto, detti dai gigliesi “Alle Colonne“. Altre scavi si notano presso la Punta dell’Arenella (Cava del Piccione) presso la Punta del Lazzaretto, allo Scalettino di Giglio Porto, presso la Cala delle Cannelle (Gran Cava) e inoltre presso la Cala delle Caldane (Bonsere) e la Cala degli Alberi. In esse generazioni di scalpellini hanno lavorato duramente, estraendo dalla roccia lastre di granito compatto per ricavarne materiali per l’edilizia o lavandini e quanto altro per la casa. Ma il Giglio esportava soprattutto bellissime colonne di granito, giganteschi monoliti pesanti diversi tonnellate, scavati direttamente nel fronte della cava e poi trasportati tramite rulli e pontili sulle navi che si possono ammirare ancora oggi in importanti monumenti italiani. Il “Bel granito bianco” del Giglio, come annotava Emanuele Repetti nel suo dizionario storico (1835). è una delle pietre ornamentali più note e ricercate in Italia. Il granito piu ricercato per uso ornamentale e sicuramente il cosiddetto granito cordierite presente nella zona  del Porto, bianco, compatto e ornato da graziose  macchiette verdi di pinite che lo ingentiliscono senza sminuirne le proprietà  meccaniche. E proprio grazie alla presenza di questo minerale che è stato possibile riconoscere, grazie ad un accurata indagine litologica, la provenienza gigliese.

Le Colonne Gigliese nei monumenti dell'Italia

Il granito del Giglio è stato dapprima utilizzato per i ceppi delle ancore, poi per le colonne e infine per i lastricati. I più importanti monumenti dove compaiono colonne di granito estratto al Giglio sono il Duomo di Pisa, la Torre di Pisa, il Battistero di Firenze e il Pantheon di Roma.

A testimonianza dei scavi già nei tempi romani, sono le colonne di granito presenti nella Villa Romana di Giannutri, nel Porto Neroniano di Anzio, nel Foro di Cesare e nel Pantheon di Roma. Colonne di sicura provenienza gigliese, probabilmente spogli di antichi monumenti romani, sono presenti nella torre di Pisa, nel Battistero di Firenze, nella Pieve di Santa Maria Assunta di San Leo a Roma, nella Basilica di San Piero a Grado a Pisa, nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma, nel Duomo di Gaeta, nel Duomo di Napoli e nel Giardino Pompeiano della Reggia di Caserta di Napoli.

Altre colonne, estratte in tempi successivi, sono presenti nelle navate centrali del duomo di Pisa, in Piazza del Campo a Siena, nella Piazza di Orbetello, nella Chiesa di S. Crisogno, nelle facciate del Palazzo Marignoli e del Palazzo Bennicelli a Roma, nella Chiesa dei Gerolamini e nella facciata del Palazzo Reale di Napoli.

Pubblicità

Storia dell'Estrazione di Granito

E’ estremamente difficile definire con esattezza le vicende estrattive di una determinata località. Molti documenti sono andati perduti, altri sono tuttora sommersi dalla polvere del tempo, altri semplicemente non sono stati mai scritti…la maggior parte delle notizie si ritrova solo nella memoria del singolo, nei ricordi dei vecchi minatori e dei cavatori che, seduti su una panchina davanti al mare, ti raccontavano, fra una chiacchiera e l’altra, un piccolo episodio della loro giovinezza. E quindi lo studioso di Storia Mineraria è spesso costretto a ricostruire l’intero mosaico avendo a disposizione solo delle piccole tessere, che non rispecchiano certamente il disegno generale e forse nemmeno particolari di qualche rilevanza.

Ma l’attività estrattiva di splendide colonne di granito ha sempre accompagnato le vicende del popolo gigliese, giorno dopo giorno, anno dopo anno, generazione dopo generazione, da tempi immemorabili. E quindi, anche se siamo costretti a fornire solo piccoli spunti di riflessione anziché una cronologia vera e propria, non possiamo obliare quel poco che sappiamo sulle vicende estrattive di un’Isola in cui l’Arte Mineraria è assunta quasi a livello di Civiltà Mineraria.

Torre di Pisa
I sec. d. C.I Romani estraggono il granito per le colonne che adornano le villae urbanae ed il Foro di Roma.
I sec. d. C.Nerone fa costruire il porto di Anzio adornandolo di colonne di granito gigliese.
Il sec. d. C.Viene costruito il molo di Giglio Porto per il trasporto delle colonne estratte.
Il sec. d. C.Vengono costruite le villae del Castellare del Porto al Giglio e della Punta Scaletta a Giannutri.
XIl sec.Il Battistero di Firenze viene adornato con colonne di granito gigliese.
Xll sec.Il Duomo di Pisa viene abbellito con colonne di granito gigliese.
XV sec.Viene costruito Giglio Castello.
XVI sec.Cinque colonne di granito vengono utilizzate per il restauro del Duomo di Pisa.
XVI sec.Vengono estratte dodici colonne di granito per la chiesa dei Gerolamini - o di San Filippo Neri - di Napoli.
XVII sec.Colonne di granito vengono utilizzate in vari palazzi romani e nel Palazzo Reale di Napoli.
1796Viene restaurato il molo di Giglio Porto con l'intenzione di riprendere il commercio del granito, ed i gigliesi, in segno di ringraziamento, regalano dodici colonne al Granduca.
1818Giovan Battista Brocchi descrive le colonne giacenti sul piazzale della cava di Giglio Porto.
1828Un gruppo di studiosi guidati da Pietro Carpi giunge al Giglio per esaminare le colonne gigliesi in vista di un utilizzo per la Basilica di San Paolo in Roma: il parere è negativo a causa delle difficoltà del trasporto. Ciò suscita le ire di molti scultori, tra cui Giuseppe Ceccarini.
1835Emanuele Repetti segnala 'inattività delle cave gigliesi.
1844Pietro Thouar sollecita il restauro definitivo del molo di Giglio Porto con l'intenzione di riprendere definitivamente il commercio del granito.
1850Viene eretta una colonna nella piazza centrale di Orbetello in onore di Ferdinando III.
1875Vengono riattivate le cave, estraendo 500 m3 di roccia.
1900Sono attive tre cave sulla costa est.
1934Sono attive cinque cave sulla costa est.
1943Vengono chiuse le cave di granito.
1948Viene riaperta la Cava del Piccione presso la Punta dell'Arenella.
1955Le relazioni annuali sull'attività mineraria non parlano più dell'estrazione di granito gigliese.
1970La cava del Piccione è sicuramente chiusa.

ti trovi qui:

scopri di più

 

Traghetto in viaggio da Porto Santo Stefano all'Isola del Giglio
come arrivare

Traghetti Giglio, Orari...

Mappa Isola del Giglio
mappa giglio

Mappa del Giglio con...

Isola del Giglio - Gita di 1 Giorno
guida giglio

Gita di 1 Giorno al Giglio...

Fuochi d'Artificio a Giglio Castello durante Festa di San Mamiliano
cultura

Eventi e manifestazioni...

costa

I fari marittimi del Giglio...

Piatto di Pesce e Gamberetti Antipasto
ristoranti

Ristoranti e e Pizzerie al Giglio...

Barca in caletta all'Isola del Giglio
tempo libero

Giro dell'isola in barca...

spiagge

Stabilimenti balneari ...

Prima di proseguire, potrebbero interessarti: